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Nostalgie Paesane

15,00

Le nostalgie paesane di Mauro Giangrande affiorano dal serbatoio dell’anima, dove si annidano i ricordi, dove la memoria di cose, eventi e personaggi mai si perde se diventa verso, poesia, se sulla pagina si trasforma, insomma, in parola poetica. E per fare questo il poeta sceglie il dialetto, attinge dalla parlata paesana per dire, col verso appunto, che nessuno scompare del tutto, genitore, amico, conoscente, tradizione popolare, fatto, motto, detto. Nessuno e niente! “Quello che ne viene fuori -sottolinea Giangrande- è uno spaccato della vita di paese che fotografa i doppi sensi di situazioni imbarazzanti, di allegorie, di fatti accaduti, di avvenimenti realmente vissuti che il tempo ha un po’ affievolito, ma mai cancellato dai ricordi della mia gioventù.”

Ai bambini di tutte le età

15,00

I racconti di Nico De Simone propongono un delicato percorso attraverso i luoghi della vita e sono dedicati Ai bambini di tutte le età, per una geografia delle emozioni che a volte si fa sorriso, gioia, simbolo; a volte, invece, emerge una sorta di tristezza esistenziale, di malinconia, che il nostro scrittore assorbe, affrontando i casi della vita, siano essi provenienti, in modo allegorico, dal mondo degli animali oppure dalla quotidianità di ognuno e di ciascuno, perché, e non può essere altrimenti, la vera narrazione è solo universale, pur nella particolarità delle biografie. Nico De Simone, sovente, attinge poi al serbatoio dei ricordi, si fa speleologo dell’anima o palombaro dello spirito, per usare una nota definizione di Giuseppe Ungaretti, anche quando il ricordo è mascherato, anche quando l’attimo della biografia è avvolto dal velo del tempo, frammenti di un mondo che non esiste più e verso il quale lo scrittore prova nostalgia.

Naufraghi Pensieri

10,00

Vive il tempo della vita la poesia di Alberta “Titti” Cardini, attraverso il naufragio dei pensieri e della coscienza, naufragio interiore che porta alla riscoperta del sé più intimo, con la possibilità, oserei dire ermeneutica, di dire il qui ed ora di attimi e frammenti, con la riscoperta di emozioni e di sentimenti. Dalla solitudine all’anima calpestata, dal cuore in fuga al tempo che passa, fino al desiderio della vita, la poetessa sviscera, con un linguaggio originale ed uno stile precipuo, i ghirigori dell’esistenza. Il silenzio comincia dove la parola finisce, ma non comincia perché la parola finisce, e si manifesta in quel punto. Il silenzio – dice Max Picard in uno stupendo libro intitolato Il mondo del silenzio – appartiene alla struttura fondamentale dell’uomo. Pur avendo la parola supremazia sul silenzio, perisce se perde il suo legame col silenzio. Parola e silenzio sono legati: la parola sa del silenzio, il silenzio sa della parola. E Alberta “Titti” Cardini fa sua questa straordinaria lezione.

(dalla prefazione di Massimo Pasqualone)